Garcia ha perso la squadra? La Roma sta sbandando...
Contro il Chievo è arrivato un altro pareggio. E' l'ottavo nelle ultime nove giornate di campionato. La squadra è apparsa spenta e confusa. E l'allenatore francese non sembra più avere il pieno appoggio dell'ambiente
TORINO - La Roma è malata. Contro il Chievo è arrivato l'ennesimo pareggio. L'ottavo nelle ultime nove giornate di campionato. Un cammino sconfortante per una squadra che, nelle intenzioni di inizio stagione, doveva lottare per lo scudetto fino all'ultima giornata. E' una Roma che sbanda, guidata da un tecnico che non sermbra più avere il controllo della squadra. Lo ha ammesso lo stesso Garcia dopo lo 0-0 al Bentegodi: «È la prima volta da quando sono a Roma che non riconosco più la mia squadra. Un pareggio inquietante, non mi ricordo di aver visto mai una Roma così brutta». Parole forti di Garcia che per la prima volta ha voluto inchiodare la squadra pubblicamente di fronte alle proprie responsabilità. Fino a ieri il francese aveva sempre difeso, anche di fronte all'evidenza, i suoi giocatori aggrappandosi ad arbitraggi, infortuni e sfortuna. Ieri, invece, il primo vero attacco alla squadra. Il primo strappo. Probabilmente perché sente che quei giocatori che fino a pochi mesi fa avrebbero dato la morte per lui non lo seguono più.
TIFOSI DELUSI - La valanga di pareggi ha allontanato la Roma dal primo posto e ora i tifosi cominciano a guardarsi le spalle. Quei tifosi che ora sono delusi e amareggiati, quasi disorientati. Sui social e nelle radio la rabbia la fa da padrone: c'è chi attacca la squadra e la dirigenza ma sono in molti a dare la responsabilità a Garcia. «Il pari è inquietante? La colpa è solo tua» tuona Gabriele. «Cambi sbagliati e il gioco non c'è più, serve una scossa», spiega Paolo, mentre Flaminia punta il dito sul rapporto tra il tecnico e la squadra: «I giocatori non lo seguono più. Il tecnico è il responsabile di questa crisi». Garcia non sembra più avere il pieno appoggio della piazza. Fino a pochi mesi era visto dai tifosi come l'unico baluardo, intoccabile, del club. Ora è diverso: anche nelle dichiarazioni il francese appare poco lucido e la sua capacità di tenere unito l'ambiente è solo un lontano ricordo. Il ricordo di «un'epoca di felicità» come l'ha chiamata Sabatini poche settimane fa. Ora la Roma è tutto fuorché felice. La Roma è malata. Garcia è ancora in grado di curarla?
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