Nainggolan, ovvero dell'ajutino giallorosso
di F. Del Re
Nainggolan acquistato dalla Roma ad una settimana da Cagliari-Juventus è un tema che propone diverse riflessioni: tecniche, tattiche, economiche, strategiche che di seguito andremo brevemente ad affrontare, ma prima di tutto, ironia nella penna di chi scrive, stimola la riflessione sugli ajutini alla Juventus. Ajutini, sì, con la "Jay" al posto della "I", perchè fa romanesco, perché richiama l'odiatissima rivale torinese in bianconero, perché se tre fra i calciatori più importanti della Roma vanno cianciando di ajutini e di sistema per tutta la settimana scaturendo il solo effetto di tornarsene sulle rive del Tevere con tre pere in saccoccia, contro zero, e col solito bagaglio aggiuntivo da crisi isterica formalizzatosi in "Du Rossi", strappare il miglior giocatore del Cagliari ai sardi proprio prima del match casalingo contro l'arcinemica ajutinata pare, a me, un divertente autogol in tema, un ajutino giallorosso abbastanza inaspettato, ma comunque gradito, premesso che, comunque, andare a vincere a Cagliari sarà impresa non semplice e per nulla scontata.
Detto questo riflettiamo su un'operazione di mercato interessante: Innanzi tutto il prezzo di acquisto del cartellino: tre milioni di euro per il prestito, sei per l'acquisizione della prima metà, altri nove per il riscatto, diciotto milioni di euro. Tanti? Pochi? OK il prezzo è giusto? Vediamo: Asamoah dell'Udinese fu pagato due anni fa la stessa cifra dalla Juventus; allora fu definito un esborso eccessivo per un interno di centrocampo di 24 anni. Il tempo e il campo hanno dimostrato il contrario; vedremo se sarà così anche per il belga-indonesiano, che di anni ne ha già 25, quasi 26, e che è stato ingaggiato per essere oggi la prima alternativa ai tre titolari, Pianjc, De Rossi e Strootman. Poi valutiamo le caratteristiche tecnico-tattiche del giocatore: ottimo jolly di centrocampo, capace di rivestire tutti e tre i ruoli mediani, ottima corsa, discreta tecnica, buona velocità di esecuzione e sufficiente propensione al gol; un elemento necessario in previsione di una partecipazione futura alle coppe europee, più che probabile, visto il cammino stagionale della Roma, ma ad oggi a rischio panchina o di panchinare uno dei tre titolari e nè lui, nè i tre di cui sopra, paiono essere dei semplici Bradley, che si accomoda tranquillo in panca per farsi trovare subito pronto, senza polemica, alla bisogna. Insomma: un giocatore più di prospettiva che non una reale necessità impellente. Per finire ultima riflessione strategica circa tale ingaggio: certi giornali vogliono far passare l'acquisto di Nainggolan come una vittoria strategica, appunto, sulla Juventus; si arriva persino a cianciare di "campioni che ormai preferiscono la Roma", come se Tevez e Llorente fossero mestieranti, come se Strootman e Nainggolan fossero già campioni, anche se fattivamente devono dimostrare di esserlo, come se la Juventus avesse davvero avuto bisogno di un altro interno di centrocampo, avendone già tre in squadra, di cui almeno due di livello nettamente superiore all'ex cagliaritano (Pogba e Marchisio) e uno per lo meno alla pari (Asamoah), come se non fosse la Roma a dover recuperare sulla Juve e per questo a dover investire; come se non fosse la Roma a dover ampliare qualitativamente la rosa in previsione dell'Europa che verrà.
Il tutto, francamente, fa un pò ridere e fa molta tenerezza; il tutto segue le polemiche sugli ajutini, sulle recriminazioni circa un 3-0 che avrebbe dovuto consigliare bocche cucite e lezioni di tattica al novello messia della panchina giallorossa e, messo tutto nel solito calderone, pare, questo si, un ajutino ad un ambiente che dopo l'ennesima batosta allo Juventus Stadium, la quarta in soli due anni e mezzo, rischia seriamente di implodere in se stesso, affogando nel solito mare di recriminazioni assurde e di evidente complesso di inferiorità.
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